Successione ereditaria: tutto ciò che bisogna sapere
La successione ereditaria è un istituto giuridico: si apre al momento della morte, nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto, così come recita l’art. 456 del codice civile.
L’importanza di una disciplina dettagliata della successione ereditaria deriva dal fatto che è necessario tutelare i beni della persona defunta, definita de cuius, cercando di preservare il patrimonio all’interno della famiglia. Il patrimonio stesso poi riguarda sia le attività che le passività ed è quindi fondamentale che la sua gestione avvenga nella maniera più precisa possibile.
Vi sono inoltre diverse tipologie di successione ereditaria: quella testamentaria, nel caso in cui il defunto abbia lasciato uno scritto contenente le proprie volontà relativamente al suo patrimonio; quella necessaria, considerando il fatto che ci sono dei soggetti che per legge hanno diritto ad una quota, anche nel caso in cui questa non sia prevista dal testamento; infine quella naturale, nel caso in cui manchi un testamento o un qualunque scritto del defunto che attesti le ultime volontà ed è disposta per legge attraverso una disciplina dettagliata del codice civile che elenca i soggetti legittimati a subentrare nel possesso dell’eredità. Vi è poi un’ulteriore distinzione che riguarda il caso in cui si parli di eredi veri e proprio, quindi successione a titolo universale, e soggetti che subentrano nell’eredità in ragione di un singolo legato ed è la successione a titolo particolare.
Successione ereditaria cosa fare
Gli eredi e gli altri soggetti legittimati, per poter subentrare nel patrimonio del defunto, hanno l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione, che ha natura fondamentalmente fiscale, nel caso in cui nell’eredità siano presenti immobili o diritti reali su beni immobili e permette ad essa di determinare le imposte dovute; il termine per presentare tale dichiarazione è entro dodici mesi dall’apertura della successione, altrimenti si incorre in sanzioni amministrative.
Successione ereditaria conto corrente
Vi è inoltre la possibilità che il defunto lasci un conto corrente aperto ed entrando anche questo nel patrimonio ereditario, è necessario che gli aventi diritto innanzitutto avvisino la banca dell’avvenuto decesso, presentando un certificato di morte dell’intestatario del conto e un atto notorio che accerti l’avvenuto decesso, in alternativa ad esso una dichiarazione sostitutiva dello stesso. A seguito di tale comunicazione, il conto corrente viene bloccato e di norma le banche immettono nel possesso dei soldi gli eredi, altrimenti potrebbero richiedere una copia della dichiarazione di successione registrata all’Agenzia delle Entrate. Nel caso in cui la successione sia di tipo testamentario inoltre, prima di recarsi in banca è necessario che il testamento venga pubblicato tramite atto notarile che conferisce piena efficacia allo stesso. La successione ereditaria, nel caso di comunione dei beni tra coniugi, prevede che il coniuge concorra all’eredità solo con i figli, i discendenti, gli ascendenti e i collaterali del defunto; nel caso di successione ereditaria senza figli, l’intero patrimonio spetta al solo coniuge, altrimenti la metà o un terzo, se sono presenti uno o più figli ma un aspetto importante da considerare è il fatto che vi sono dei beni e dei diritti, rientranti nella comunione, che non concorrono all’eredità per l’intero perché appartengono già al 50% al coniuge ma soltanto per il restante 50% che apparteneva al de cuius.
Successione ereditaria tasse da pagare
Un ultimo aspetto da valutare è la tassa di successione, ossia un’imposta da pagare all’Agenzia delle Entrate relativamente ai beni mobili e immobili, i diritti reali e il denaro rientranti nell’eredità. Tale tassa è commisurata al valore del bene e al grado di parentela con il defunto, secondo una scala di aliquote prestabilite ed è relazionata con il valore netto globale dell’asse ereditario, dato dalla differenza tra il valore complessivo del patrimonio attivo all’apertura della successione e il valore delle passività e degli oneri deducibili.