Pena di morte in Italia e nel mondo: breve guida
La pena di morte in Italia è stata abolita per tutti i reati comuni e militari commessi in tempo di pace, con l’entrata in vigore delle Costituzione Italiana il 1 gennaio del 1948.
L’articolo 27 della Costituzione Italiana sancisce, infatti, che: “La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte”.
La pena di morte, detta anche pena capitale, è una punizione estrema che consiste nel togliere la vita al soggetto colpevole di un crimine grave (come l’omicidio, o l’alto tradimento per dirne alcuni).
Una pena brutale che ai nostri giorni viene condannata da numerose associazioni, come Amnesty International o l’italiana Nessuno tocchi Caino (Hands Off Cain) che sono attive in tutto il mondo con il principale obiettivo di combattere per l’abolizione della pena di morte e delle torture in generale.
Vediamo ora di ripercorrere la storia della pena di morte in Italia e di capire dove è ancora applicata nel mondo.
STORIA DELLA PENA DI MORTE IN ITALIA
- La pena di morte restò in vigore fino al 1889, anno in cui venne abolita in tutto il Regno d’Italia con l’approvazione, del nuovo Codice Penale Zanardelli. La pena restò comunque in vigore nel Codice Penale Militare, per fatti di diserzione e comportamenti definiti disonorevoli.
- Nel 1926 la pena capitale venne reintrodotta da Mussolini “per punire coloro che avessero attentato alla vita, alla libertà della famiglia reale o del Capo del Governo e per altri reati commessi contro lo Stato”.
- Nel marzo del 1944, dopo l’armistizio con gli alleati, il Governo del sud la abolì per i reati comuni ma fu mantenuta per i reati di collaborazione con i nazisti e fascisti.
- Il 10 maggio 1945, Umberto II di Savoia introdusse nuovamente la pena di morte in particolari circostanze criminose, come la rapina, l’estorsione, il sequestro di persona e l’organizzazione di banda armata.
- L’abolizione della pena di morte definitiva avvenne il 1 gennaio 1948 con l’entrata in vigore della Costituzione Italiana.
- Il 13 ottobre 1994 la pena di morte venne abolita anche nel Codice Penale Militare di Guerra e sostituita con l’ergastolo.
PENA DI MORTE NEL MONDO
La pena di morte esiste ancora nel mondo ed è praticata in 58 Stati a livello mondiale fra cui ricordiamo: Egitto, Libia, Nigeria, Somalia, Sudan, Usa, Iran, Iraq, Giappone, Cina, Corea del Nord, Pakistan, Thailandia, Vietnam ed Emirati Arabi.
Gli unici paesi industrializzati e liberi in cui viene applicata la pena di morte sono il Giappone e gli Stati Uniti d’America (anche se in alcuni Stati americani è stata abolita).
I paesi con il più alto numero di esecuzioni sono Iran, Iraq, Egitto e Arabia Saudita: la pena viene applicata con metodi crudeli come l’iniezione letale, la sedia elettrica e la camera a gas ed anche con la lapidazione (come avviene in Iran per le donne adultere ed altri crimini).
In Cina le condanne a morte sono le più elevate rispetto al resto del mondo, ma il numero esatto non è reso pubblico in quanto è considerato un segreto di Stato.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato il 16 dicembre 2020 la risoluzione sulla moratoria universale sulla pena di morte con un consenso da parte di 123 dei 193 membri dell’ONU.
Questa risoluzione è un passo fondamentale per l’abolizione della pena capitale in tutto il mondo, ma l’argomento continua ad essere molto dibattuto in tutti gli Stati.
Per maggiori informazioni su questo argomento, contattaci.