I delitti contro l’assistenza familiare
Il Codice Penale al Capo IV, art. 570-574 tratta Dei delitti contro l’assistenza familiare. Di cosa si tratta esattamente?
Delitti contro l’assistenza familiare definizione
I rapporti tra i membri di una famiglia prevedono, sotto il profilo giuridico, l’obbligo di mantenimento e di assistenza reciproca.
Questi obblighi derivano precisamente dalla contrazione del matrimonio (art. 143 CC) e dalla nascita dei figli (art. 147 CC).
L’art. 315-bis del Codice Civile stabilisce che i familiari – coniugi, genitori e figli – sono tenuti “al reciproco mantenimento”, una precisazione che ha lo scopo di garantire che tutti i familiari possano ricevere il dovuto sostegno da parte dei congiunti.
I reati descritti nel Codice Penale al capo IV Dei delitti contro l’assistenza familiare, servono a tutelare chi, trovandosi in una condizione di bisogno all’interno della famiglia, non riceve o vede pregiudicata l’assistenza dovuta.
Quali sono i delitti contro l’assistenza familiare? Elenco
I delitti riconosciuti contro l’assistenza familiare sono, in particolare:
- violazione degli obblighi di assistenza familiare (570)
- violazione in caso di separazione o scioglimento del matrimonio (570 bis)
- inosservanza dell’obbligo di istruzione dei minori (570 ter)
- abuso dei mezzi di correzione (571)
- maltrattamenti contro familiari e conviventi (572)
- sottrazione consensuale di minorenni (573)
- sottrazione di persone incapaci (574) e sottrazione e trattenimento di minore all’estero (574 bis)
Violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570)
Tale violazione comporta due diverse fattispecie:
- Abbandono del domicilio domestico o condotta contraria all’ordine e alla morale delle famiglie (art. 570). L’abbandono del domicilio non costituisce reato di per sé, ma si configura come tale quando il soggetto si sottrae agli obblighi di assistenza. La condotta contraria all’ordine e alla morale delle famiglie si profila quando il soggetto viola, con il suo comportamento, i doveri di solidarietà e rispetto all’interno del nucleo familiare.
- Malversazione o dilapidazione di beni del figlio minore o del coniuge (art. 570-bis). Questo reato si configura quando un soggetto, che ha l’amministrazione dei beni del figlio minore o del coniuge, li sperpera o li utilizza per fini personali e a danno del familiare.
Affinché si configuri il reato, vi devono essere questi elementi essenziali:
- Obbligo di assistenza: l’autore del reato deve essere obbligato per legge (matrimonio, figli), per contratto (es. separazione consensuale) o da una sentenza (es. assegno di mantenimento in caso di divorzio).
- Omissione: l’autore del reato non adempie al proprio dovere di assistenza. L’omissione può essere totale o parziale.
- Pregiudizio: l’omissione deve aver comportato un pregiudizio alla persona lesa. Tale pregiudizio può essere sia materiale (es. mancato mantenimento) sia morale (maltrattamenti).
Ecco perché ogni situazione va attentamente vagliata: l’omissione potrebbe essere solo parziale, oppure dipendere da un momento involontario e oggettivo di difficoltà economica del soggetto obbligato.
Ricordiamo, infine, che la procedibilità di questo tipo di reati è prevalentemente legata alla presentazione di una querela, ad eccezione del reato previsto dall’articolo 570 bis (procedibile d’ufficio).
Avvocato Penalista a Selargius (Cagliari) – Studio Legale Luca Salvatore Pennisi
Di fatto, come questa breve esposizione ha potuto evidenziare, i delitti contro l’assistenza familiare possono configurarsi in differenti maniere e assumere diverse sfumature.
Per avere un quadro chiaro della vostra situazione, richiedeteci subito un appuntamento. Grazie a una conoscenza approfondita di questo settore del diritto penale, possiamo fornirvi un’assistenza solida e risposte concrete.