Furto in abitazione: Breve guida al reato
Il fenomeno del furto in abitazione è purtroppo una realtà che colpisce non solo le grandi città, ma anche i piccoli comuni di provincia ed è diffuso in tutto il territorio nazionale con una tendenza in continua crescita.
Vediamo ora di capire insieme quale è l’incidenza in Italia dei furti in casa, come è inquadrato nel Codice Penale questo reato e quali sono le conseguenze.
FURTO IN ABITAZIONE IN ITALIA
Secondo l’Istat negli ultimi 10 anni i furti in appartamento denunciati sono più che raddoppiati: l’ordine di grandezza è di 689 al giorno, cioè 29 all’ora, uno ogni due minuti e sono concentrati principalmente nelle città del Centronord.
Nello specifico dal rapporto pubblicato dall’Osservatorio sulla sicurezza della casa, realizzato dal Censis, con il contributo del Servizio analisi criminale del Ministero degli Interni, è emerso che lo scorso anno in Italia sono stati commessi 25.234 furti in abitazioni.
FURTO IN CASA: COSA PREVEDE IL CODICE PENALE
Il furto in abitazione viene descritto all’articolo 624 bis del Codice Penale che cita quanto segue: “ Chiunque si impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, mediante introduzione in un edificio o in altro luogo destinato in tutto o in parte a privata dimora o nelle pertinenze di essa, è punito con la reclusione da quattro a sette anni e con la multa da euro 927 a euro 1.500”.
Il furto in abitazione è un reato comune, di natura dolosa e plurioffensivo, in quanto diretto contro il patrimonio e contro il domicilio.
Il bene giuridico protetto è la relazione tra la persona e la cosa mobile, indipendentemente dal fatto che la persona ne sia anche proprietaria.
Il legislatore quando parla di “privata dimora” intende non solo l’abitazione privata o il domicilio, ma anche tutti quei luoghi privati nei quali le persone svolgono, anche in modo transitorio o contingente, attività di natura professionale, culturale o politica, si pensi ad esempio ad uffici, negozi, edifici industriali e così via.
La norma tutela quindi il patrimonio, di conseguenza la violenza che viene perpetrata durante il reato si riferisce ai beni oggetto di furto o a quella utilizzata per vincere l’eventuale resistenza posta in essere dalla persona offesa.
Ricordiamo che nel caso in cui la violenza fisica sia rivolta direttamente alla persona, si configura il reato di rapina che viene descritto dall’articolo 628 del Codice Penale.
AGGRAVANTI E PROCEDIBILITÀ DEL REATO
L’articolo 624 bis del Codice Penale al comma tre stabilisce che : “La pena è della reclusione da cinque a dieci anni e della multa da euro 1.000 a euro 2.500 se il reato è aggravato da una o più delle circostanze previste nel primo comma dell’articolo 625 ovvero se ricorre una o più delle circostanze indicate all’articolo 61”. Le aggravanti specifiche possono concorrere tra di loro e con le aggravanti comuni.
La vittima del reato di furto in abitazione può difendersi anche presentando una querela, necessaria in particolare quando la notizia del furto non è pervenuta per altre vie alle Autorità.
In ogni caso il reato è procedibile d’ufficio.
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