Flagranza di reato
L’ art 380 cpp prevede l’arresto obbligatorio per chiunque sia sorpreso in flagranza di reato per delitti non colposi per cui è prevista una pena non inferiore nel minimo ai 5 anni o l’ergastolo.
Flagranza
Lo stato di flagranza si verifica quando:
- vi è una flagranza diretta, ovvero quando il colpevole viene colto nel momento in cui sta compiendo il reato da ufficiali, agenti o dalla vittima stessa
- il colpevole viene inseguito, subito dopo il reato, da ufficiali o agenti della polizia giudiziaria
- il colpevole viene scoperto in possesso di indizi o oggetti che rendano evidente il reato commesso poco prima
- si parla di flagranza differita in caso di reati commessi durante manifestazioni sportive e quando non è possibile procedere all’arresto immediato come previsto dalla legge 24 aprile 2003 n. 88.
L’arresto in flagranza non è sempre obbligatorio. Ad esempio per quanto riguarda il reato di furto, previsto dall’art 624 cp, l’arresto è facoltativo finchè non concorrono due o più circostanze aggravanti. Anche nel caso del reato di lesione personale, previsto dall’articolo 582 cp, l’arresto in flagranza è facoltativo.
Si aggiunge poi il concetto di “quasi flagranza” che presuppone l’immediata ed autonoma percezione, da parte di chi procede all’arresto, delle tracce del reato e del loro collegamento inequivocabile con l’indiziato.
L’arresto
In caso di flagranza è previsto l’arresto, che è ben differente dal fermo di polizia, entrambe misure precautelari, che può essere disposto però anche senza la sussistenza della flagranza di reato per i soggetti che, anche se non identificati come indiziati, fanno ritenere fondato il pericolo di fuga.
Sebbene l’articolo 13 della Costituzione Italiana reciti: “La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale” lo stesso art. 13 continua con “se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge”.
L’arresto in flagranza consiste in una privazione temporanea della libertà di un individuo. Le autorità di pubblica sicurezza che hanno proceduto all’arresto devono, in ogni caso, comunicarlo entro 48 ore all’autorità giudiziaria, che ha il compito di convalidarlo o meno dopo la trasmissione del verbale d’arresto con la richiesta di convalida delle misure.
I diritti di un soggetto posto sotto arresto per flagranza di reato sono gli stessi previsti negli altri casi di arresto. Come, per esempio, quello di avvisare i familiari.
Dopo un arresto in flagranza di reato la prima cosa da fare è nominare un avvocato poiché normalmente nelle ore immediatamente successive sarà tenuto il processo per direttissima per il quale sarà assegnato un difensore d’ufficio nel caso in cui non si proceda a nominarne uno personale.
Quando l’arresto in flagranza è illegittimo?
Ci sono dei casi in cui non è possibile procedere all’arresto in flagranza perché risulterebbe illegittimo. In base ad una sentenza della Cassazione (Cass. sez. un. n. 39131/2016) risulta illegittimo l’arresto effettuato sulla base di testimonianze o anche nel caso in cui questo avvenga a seguito della visione di un video effettuato da telecamere di sorveglianza che rende quindi l’arresto successivo alla flagranza di reato.
Nel caso di arresto illegale questo potrà essere un reato punito secondo l’art. 606 del codice penale.