Ergastolo quanti anni sono e come viene scontato
L’ergastolo è la pena detentiva più severa prevista nell’ordinamento giuridico italiano e fu introdotta nel 1890 dal Codice Zanardelli per sanzionare i delitti piu gravi che in precedenza venivano puniti con la pena di morte o con i lavori forzati.
Con l’ergastolo il condannato veniva privato della libertà personale per tutta la sua vita e condannato alla “segregazione cellulare continua con obbligo di lavoro per i primi 7 anni, successivamente l’ammissione al lavoro insieme ad altri condannati, con obbligo del silenzio, pur sussistendo la misura della segregazione cellulare notturna”.
Successivamente, con il Codice Rocco, l’ergastolo fu riformato e spogliato del carattere afflittivo così severo mediante: l’abolizione della segregazione cellulare continua, lo sconto della pena in uno stabilimento specifico per questa pena, l’obbligo del lavoro (anche al lavoro all’aperto dopo almeno tre anni di pena) e l’isolamento notturno.
L’ergastolo viene inflitto a colore che commettono delitti molto gravi come l’omicidio o i reati a stampo mafioso o legati alla criminalità organizzata oppure nel caso in cui la stessa persona si imputata a più delitti, dei quali la pena minima sia di 24 anni.
Vediamo ora insieme di capire quanto dura un ergastolo e come può essere scontato.
ERGASTOLO NEL CODICE PENALE
L’ergastolo è disciplinato dall’articolo 22 del Codice Penale: “La pena dell’ergastolo è perpetua, ed è scontata in uno degli stabilimenti a ciò destinati, con l’obbligo del lavoro e con l’isolamento notturno. Il condannato all’ergastolo può essere ammesso al lavoro all’aperto”.
L’ergastolo, nella pratica, priva il condannato della libertà per tutta la durata della vita.
Il carattere perpetuo della pena si scontra da sempre con il principio costituzionale della rieducazione del reo, mediante il suo inserimento nella società.
Ed è proprio per questa finalità rieducativa della pena, che la Corte Costituzionale con la sentenza n. 274/73 ha previsto la possibilità per il condannato all’ergastolo di poter usufruire della libertà condizionale, dopo aver scontato almeno ventisei anni in carcere con un comportamento che garantisce il ravvedimento e la consapevolezza dei propri errori.
La liberazione condizionale (art 176 c.p.) viene definita dalla giurisprudenza come “temporanea e finale messa alla prova” e concede al detenuto la sospensione della restante parte di pena ancora da scontare.
È da sottolineare che il detenuto, come sopra già accennato, durante l’esecuzione della pena deve aver mantenuto un comportamento tale da far ritenere sicuro il suo ravvedimento.
L’accesso a tale misura è altresì condizionato all’adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato, tranne il caso in cui il soggetto sia indigente.
ERGASTOLO IN ITALIA: QUALI ALTRE MISURE VENGONO CONCESSE?
Inoltre, i condannati all’ergastolo che si comportano regolarmente in carcere e non risultano pericolosi per la società hanno diritto a:
- Permessi premio dopo aver espiato almeno dieci anni di pena: ossia uscite dal carcere di durata non superiore ai 15 giorni consecutivi, per coltivare interessi affettivi, culturali e di lavoro. La durata complessiva dei permessi non può superare 45 giorni di ogni anno.
- Semilibertà solo per i condannati con pena definitiva: possibilità di trascorrere parte del giorno fuori dell’istituto penitenziario per partecipare alle attività lavorative, istruttive o utili al reinserimento sociale. La concessione di tale regime è subordinata all’aver già scontato 20 anni di pena
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