Ergastolo ostativo: breve guida alla pena
Quando si parla di ergastolo ostativo si fa riferimento ad un rigido regime penitenziario che esclude l’applicazione di alcuni benefici (come la libertà condizionale, la semilibertà, i permessi premio e la possibilità di lavorare all’esterno del carcere) a coloro che hanno commesso reati particolarmente gravi e non collaborano con la giustizia.
ERGASTOLO OSTATIVO SIGNIFICATO
L’ergastolo è la pena più severa prevista dal Codice Penale e viene definita all’art. 22 come segue: “La pena dell’ergastolo è perpetua, ed è scontata in uno degli stabilimenti a ciò destinati, con l’obbligo del lavoro e con l’isolamento notturno. Il condannato all’ergastolo può essere ammesso al lavoro all’aperto”.
Con l’ergastolo viene quindi privata la libertà personale per tutta la vita del condannato, ma in virtù della del principio della finalità rieducativa della pena, con la sentenza n. 274/73 la Corte Costituzionale, si è prevista la possibilità per il condannato di poter usufruire della libertà condizionale, dopo aver scontato almeno ventisei anni in carcere con un comportamento che garantisce il ravvedimento e la consapevolezza dei propri errori.
Questi provvedimenti possono essere applicati solo per l’ergastolo comune, mentre nel caso di condanna all’ergastolo ostativo per reati gravi (come i delitti di contesto mafioso, la criminalità organizzata e l’eversione), la libertà condizionale e tutti gli altri benefici penitenziari e misure alternative alla detenzione non possono essere concessi.
Questo avviene perché per il condannato all’ergastolo ostativo vi è la “presunzione assoluta di pericolosità sociale del detenuto”, l’ergastolo ostativo è per questo anche noto con l’appellativo di “fine pena mai”.
ERGASTOLO OSTATIVO IN ITALIA
In Italia l’ergastolo ostativo viene comminato principalmente per i seguenti reati:
- Associazione di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.);
- Sequestro di persona a scopo di estorsione (art. 630 c. p.);
- Associazione finalizzata al traffico di droga (art. 74 D.P.R. n. 309/1990).
La Corte Costituzionale ha stabilito, però, che tale pena non può essere applicata sui minori, in quanto incompatibile con la finalità rieducativa cui devono tendere le pene previste per i minori d’età.
Sulla legittimità dell’ergastolo ostativo si è espressa diverse volte la giurisprudenza della Corte Costituzionale: con la recente sentenza n. 253/2019 la Corte ha dichiarato illegittimo l’art. 4 della legge sull’ordinamento penitenziario, nella parte in cui non prevede la possibilità di permessi premio, anche in assenza di collaborazione con la giustizia.
ERGASTOLO OSTATIVO CORTE EUROPEA
La Corte Europea Diritti dell’Uomo, con la sentenza 13/06/2019 n° 77633-16 ha stabilito che “ L’ergastolo ostativo viola il rispetto della dignità umana. Con la decisione resa nel caso Viola contro l’Italia, la Corte di Strasburgo ha stabilito in modo tranciante che l’ergastolo non riducibile, c.d. ostativo, viola il divieto di trattamenti degradanti e inumani e il generale rispetto della dignità umana”.
Secondo la Corte, il difetto della collaborazione da parte del detenuto con la Giustizia non può sempre essere una scelta libera e volontaria, perché il condannato potrebbe rifiutarsi di collaborare per paura di ripercussioni sulla propria famiglia o sulla propria vita.
Ed anche, una collaborazione “non sempre riflette un vero cambiamento o una effettiva dissociazione dall’ambiente criminale”
Dopo questo intervento della CEDU, che ha richiesto di fatto l’abolizione dell’ergastolo ostativo, al Parlamento Italiano è stato concesso un tempo per intervenire a riformare questa pena, seguendo le indicazioni dei giudici costituzionali.
L’attuale Governo Meloni è intervenuto con un decreto legge. Occorrerà verificare se il testo approvato dal Consiglio dei ministri, nonché la legge di conversione, soddisferanno i requisiti richiesti dalla Consulta per ottemperare al dettato costituzionale.
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