Diritto digitale e cyberbullismo
Proseguiamo i nostri approfondimenti dedicati al diritto digitale e alle tematiche di attualità legali che interessano maggiormente i lettori, focalizzando la nostra attenzione in questo articolo sul reato di cyberbullismo.
COS’È IL CYBERBULLISMO?
Il cyberbullismo si manifesta sotto forma di un comportamento aggressivo e offensivo, ripetuto nel tempo, perpetuato attraverso l’uso di tecnologie digitali e mirato a danneggiare, umiliare o intimidire un’altra persona.
La facilità di accesso a pc, smartphone, tablet consente al cyberbullo di commettere atti di violenza fisica e/o psicologica, anche in anonimato, mediante i social network, e di offendere la vittima mediante la diffusione di materiale denigratorio (testi, foto e immagini) su social media, chat, forum e altre piattaforme online.
VITTIME DI CYBERBULLISMO IN ITALIA
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) l’8 febbraio 2023 nel convegno nazionale “La salute degli adolescenti: i dati della sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia 2022” ha presentato i dati raccolti su bullismo e cyberbullismo che evidenziano un fenomeno preoccupante.
Nel dettaglio è emerso quanto segue:
- Gli atti di bullismo subiti a scuola sono più frequenti nei più piccoli (11 – 13 anni) e nelle ragazze; per il bullismo le proporzioni sono simili a quelle del 2017/18.
- Gli atti di cyberbullismo riguardano: nella fascia di età degli 11 anni risultano vittime di cyberbullismo il 17.2% dei maschi e il 21,1% delle femmine; i 13enni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze; gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine.
- Nel 2022 il 31% dei minori è stato vittima di cyberbullismo almeno una volta, contro il 23% del 2020.
Da questi dati è evidente che il fenomeno rappresenta una minaccia crescente per la sicurezza dei nostri giovani e per la società nel suo complesso.
Scopriamo come la legislazione italiana è intervenuta per affrontare questo problema e proteggere le vittime di cyberbullismo.
LEGGE ITALIANA CONTRO IL CYBERBULLISMO
In Italia il cyberbullismo è disciplinato dalla legge n.71 del 2017 che ha la seguente finalità: “La presente legge si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di eta’ nell’ambito delle istituzioni scolastiche”.
In caso di illeciti l’articolo 2 della Legge cyberbullismo stabilisce che: “Ciascun minore ultraquattordicenne, nonche’ ciascun genitore o soggetto esercente la responsabilita’ del minore che abbia subito taluno degli atti di cui all’articolo 1, comma 2, della presente legge, puo’ inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali, anche se le condotte non violino l’art 167 del legislativo 30 giugno 2003, n. 196 o altre norme ”.
Se entro ventiquattro ore dal ricevimento dell’istanza, il responsabile non provvede all’oscuramento/rimozione/blocco richiesto, la domanda può essere presentata, tramite segnalazione o reclamo, al Garante per la protezione dei dati personali.
Da un punto di vista penale diversi sono i reati che si possono configurare con il cyberbullismo: lesione personale (art. 582), diffamazione (art. 595), violenza privata (art. 610), minaccia e atti persecutori (art. 612), estorsione (art. 629), danneggiamento (art. 635), molestia o disturbo alle persone (art. 660) e pornografia minorile (art. 600 ter).
Per ricevere consulenza o assistenza legale per il reato di cyberbullismo, non esitate a contattarci.