Denuncia per diffamazione: come fare e come funziona
Denuncia per diffamazione: come fare e come funziona
Le denunce per diffamazione e il Codice Penale
Le condotte diffamatorie sono punite ai sensi dell’articolo 595 del Codice Penale e si definiscono come l’offesa “all’altrui reputazione”. Più precisamente la denuncia per diffamazione può essere presentata contro: “Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente (Art. 594 – Ingiuria), comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito [c.p. 598] con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1.032″ comunicata a più persone mentre la vittima è assente. Sebbene il reato e la sanzione che ad esso si applica siano ben chiari, le circostanze specifiche e le fasi del procedimento meritano uno sguardo ravvicinato.
La causa per diffamazione, requisiti comuni e differenze
L’articolo del Codice Penale appena riportato stabilisce che possono essere condannati per diffamazione coloro che pronunciano dichiarazioni lesive per la reputazione di una persona. Tali dichiarazioni devono avvenire in presenza di più persone e in assenza della vittima dell’offesa. Vale la pena accennare fin da subito che l’entità delle conseguenze penali dipende dal grado di diffusione delle offese e dalla gravità del contenuto che lede la reputazione della vittima.
Come denunciare per diffamazione: la procedura e la colpevolezza
Come denunciare una persona per diffamazione
La disciplina normativa è chiara nel definire che la diffamazione non è un reato perseguibile d’ufficio ma, al contrario, è necessaria la presentazione della denuncia della vittima di fronte alle forze dell’ordine. La parte lesa può, quindi, reagire mediante querela. L’azione deve essere intrapresa entro e non oltre i 3 mesi dalla avvenuta conoscenza delle dichiarazioni diffamatorie. Presentando la denuncia, la vittima dovrà produrre le prove e si impegna a dichiarare di voler procedere penalmente.
Le dichiarazioni diffamatorie e la non colpevolezza
Vale la pena chiarire le circostanze in cui il procedimento per diffamazione non porta ad alcun giudizio di colpevolezza.
- Nei casi in cui la tutela della reputazione della persona offesa è meno importante dell’interesse pubblico.
- Nel caso in cui le dichiarazioni diffamatorie siano fondate su fatti reali (veridicità delle dichiarazioni) o nel caso in cui una persona diffonda notizie false pur ritenendole vere.
- Nel caso in cui le espressioni offensive siano pacate e contenute.
Pene, aggravanti e peculiarità della condanna per diffamazione
Le querele per diffamazione e i mezzi impiegati
Precedentemente si è affermato che la pena per diffamazione può essere diversa da quella prescritta nel caso in cui si registrino una serie di aggravanti come la diffusione su larga scala dell’offesa e la gravità delle dichiarazioni che ledono la reputazione della vittima. La logica della disposizione è facilmente comprensibile se si guarda al caso pratico. Per esempio, una dichiarazione diffamatoria sui social media o sulla stampa è più rilevante di una pronunciata in un gruppo ristretto perché raggiunge più persone.
Condanna per diffamazione: cosa comporta
Di seguito entriamo nel dettaglio delle aggravanti.
- L’offesa si intende più grave quando il colpevole attribuisce un fatto determinato alla vittima. In questo caso la sanzione arriva fino alla reclusione di due anni e alla multa di 2.065 euro.
- Nel caso di offesa a mezzo stampa o di pubblicità, la reclusione può essere fino a tre anni.
- Se l’oggetto delle dichiarazioni diffamatorie sono le autorità dello Stato, il corpo politico, amministrativo o giudiziario, la multa può arrivare a 6.000 euro.
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