Body shaming significato e quando costituisce un reato
Ai nostri giorni il body shaming è un comportamento molto diffuso e si manifesta con diverse forme di denigrazione dell’aspetto fisico di una persona che si moltiplicano e diffondono soprattutto attraverso i moderni mezzi di comunicazione di massa, come i social network.
Vediamo allora di approfondire insieme questo fenomeno e capire quali sono le conseguenze giuridiche che ne possono derivare.
BODY SHAMING COS’È?
La traduzione del termine inglese body shaming è letteralmente “corpo vergognoso” e sta ad indicare una pratica di umiliazione del corpo e derisione nei confronti di una persona, che la fa vergognare del proprio aspetto fisico.
Questo atto deplorevole è una delle conseguenze più negative di un’epoca come la nostra in cui l’aspetto esteriore e la fisicità è predominante e protagonista della maggior parte dei contenuti visivi che ci vengono proposti ogni giorno.
Modelle, cantanti e artisti con corpi perfetti, che non invecchiano mai, sono sempre in forma fisica e dominano nei social media, nelle riviste, nella pubblicità, nelle sfilate di moda e nei programmi televisivi.
Un confronto che nella maggior parte delle persone alimenta commenti sarcastici e offensivi a carico principalmente di adolescenti e donne, ma non solo.
BODY SHAMING IN QUALI CASI SI CONFIGURA UN REATO?
L’atteggiamento denigratorio che fa vergognare una persona del proprio corpo è sempre un’azione deplorevole, che non ammette nessuna forma di giustificazione, perché crea una grande frustrazione e talvolta seri danni a livello psicologico per chi lo subisce.
Pertanto, in alcuni casi, il body shaming può diventare un reato perseguibile dalla legge in quanto può integrare gli elementi tipici di altri atti antigiuridici come la diffamazione e lo stalking.
QUANDO IL BODY SHAMING DIVENTA DIFFAMAZIONE
La diffamazione, secondo il dettato di cui all’articolo 595 del Codice Penale, è così definita e punita: “Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro”.
Il body shaming può diventare diffamazione quando gli insulti sull’aspetto fisico vengono fatti in modo pubblico, sia direttamente in presenza di un gruppo di persone, che a mezzo internet (social, blog, etc) o a mezzo stampa.
In questi ultimi casi la diffamazione è aggravata e viene punita, non solo con una multa, ma anche con la reclusione fino a tre anni.
QUANDO IL BODY SHAMING DIVENTA STALKING
Il body shaming può diventare stalking nei casi in cui la condotta denigratoria venga ripetuta in modo costante nel tempo e crei un malessere psicologico nella vittima che la costringe a cambiare le proprie abitudini di vita (ad esempio a non uscire dalla propria abitazione per la vergogna o a non frequentare alcuni ambienti per paura di essere insultata).
BODY SHAMING E CYBERBULLISMO
Quando il body shaming viene esercitato per mezzo di internet può essere anche assimilato al cyberbullismo e viene tutelato con gli strumenti previsti dalla legge per questo particolare reato, come l’oscuramento del sito su cui avviene la denigrazione, il reclamo al Garante della Privacy o l’ammonimento del questore.
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