Body Shaming: Breve Guida
Il body shaming, tradotto letteralmente dall’inglese con l’espressione di “corpo vergognoso”, è in un comportamento deplorevole di offesa e derisione nei confronti dell’aspetto fisico di una persona che si compie attraverso giochi di parole, allusioni e doppi sensi, ma anche veri e propri insulti espliciti.
Le vittime colpite dal body shaming vengono prese di mira per una caratteristica particolare del loro corpo, ad esempio per l’eccesso di peso nelle donne, per la magrezza o la muscolatura negli uomini, per l’acne o il colore della pelle, nei giovani.
In altre parole, le vittime vengono considerate da chi commette questo atto deplorevole, inadeguate rispetto ai canoni estetici della società odierna e di conseguenza prese di mira e derise verbalmente o attraverso i social network, dove questi atteggiamenti vengono amplificati in modo esponenziale.
LE STATISTICHE SUL BODY SHAMING
Recenti indagini sul fenomeno hanno messo in evidenza le seguenti statistiche: all’interno della popolazione adulta, una donna su due è colpita da body shaming, mentre tra gli adolescenti colpiti sono per il 94% femmine e per il 65% dei ragazzi.
Le donne adulte vengono maggiormente colpite per il peso, mentre gli adolescenti per i cambiamenti fisici legati alla loro età, come l’acne, la peluria, il colore della pelle, etc.
Il body shaming crea nelle vittime una forte sofferenza psicologica che si traduce spesso in sintomi molto pesanti come disturbi di ansia, attacchi di panico, depressione, bulimia o anoressia e disturbi di dismorfismo corporeo.
BODY SHAMING QUANDO DIVENTA UN REATO?
Il body shaming diventa un reato nelle sue manifestazioni più gravi in quanto può integrare gli elementi tipici di altri atti antigiuridici come la diffamazione e lo stalking.
La diffamazione è un reato, disciplinato all’art. 595 del codice penale che così dispone: “Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1.032 euro”.
La diffamazione diventa poi aggravata se viene svolta attraverso la rete e i social network.
Lo stalking si configura invece, quando la condotta denigratoria viene ripetuta in modo costante nel tempo e provoca un malessere psicologico della vittima che la costringe a cambiare le proprie abitudini di vita: si pensi, ad esempio, ad una vittima che smette di frequentare alcuni ambienti per la vergogna o per la paura di essere derisa.
Quando il body shaming viene esercitato per mezzo di internet può essere anche assimilato al cyberbullismo e viene tutelato con gli strumenti previsti dalla legge per questo particolare reato, come l’oscuramento del sito su cui avviene la denigrazione, il reclamo al Garante della Privacy o l’ammonimento del questore
Nei casi di maggiore gravità il body shamming può integrare il reato di istigazione o di aiuto al suicidio, che è disciplinato all’art. 580 del Codice penale come segue “Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, e’punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, e’ punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima”.
Vediamo ora come fare una denuncia per diffamazione verbale o scritta o per uno degli altri reati che si configurano in caso di body shaming.
COME DENUNCIARE IL BODY SHAMING?
La vittima di body shaming può denunciare il reato recandosi presso la polizia o qualsiasi altra autorità.
Una volta ricevuta la segnalazione le forze dell’ordine avvieranno le indagini necessarie per rinviare a giudizio l’autore del reato.
Se pensi di essere una vittima di body shaming ed hai bisogno di consulenza e/o assistenza legale, contattaci.