Avvocato reati informatici: breve guida ai cybercrime
L’avvocato per reati informatici ai nostri giorni è una figura molto ricercata perché gli attacchi cyber a carico di aziende e persone sono sempre più frequenti e pericolosi.
Per questo motivo abbiamo pensato di preparare un breve approfondimento sull’argomento, indicando quali sono i reati informatici, i tipi di reati informatici che sono contenuti nel codice penale e la diffusione dei reati in Italia.
REATI INFORMATICI CODICE PENALE
La definizione di reato informatico la troviamo nell’art 640 ter del Codice Penale che cita quanto segue: “Chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno”.
Quindi, sono definiti reati informatici, tutti quelli che vengono commessi utilizzando tecnologie informatiche o telematiche ed anche quelli disciplinati dalla legge 547 del 1993 che ha integrato le norme del codice penale e del codice di procedura penale relative alla criminalità informatica.
Nello specifico i reati informatici sono inseriti nel Libro II – dei Delitti contro persona al titolo XII ai seguenti articoli:
- Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (revenge porn): art 612 ter
- Interferenze illecite nella vita privata: art. 615 bis
- Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico: art. 615 ter
- Detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici: art 615 quater
- Diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico: art 615 quinquies
- Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza: art 616
- Cognizione, interruzione o impedimento illeciti di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche: art 617
- Installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche: art 617 bis
- Falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche: art 617 ter
- Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche: art 617 quater
- Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche: art 617 quinquies
- Falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni informatiche o telematiche: art 617 sexies
- Rivelazione del contenuto di corrispondenza: art 618
- Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza commesse da persona addetta al servizio delle poste, dei telegrafi o dei telefoni: art 619
- Rivelazione del contenuto di corrispondenza, commessa da persona addetta al servizio delle poste, dei telegrafi o dei telefoni: art 620
CYBERCRIME IN ITALIA: I NUMERI
I criminali possono sfruttare le vulnerabilità dei sistemi informatici in un numero infinito di modi e le loro tecniche di attacco diventano sempre più sofisticate, di conseguenza i numeri relativi al fenomeno sono molto preoccupanti anche in Italia.
Nell’ultimo decennio i reati informatici sono cresciuti a un ritmo del 10,1% all’anno ed in particolare tra il 2015 e il 2020 le truffe e le frodi informatiche denunciate dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria sono salite del 72,8%, mentre sono quasi raddoppiate (+96,3%) le denunce di altri delitti informatici.
Dal rapporto Clusit 2023 (Clusit è l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) è emerso che “ Gli attacchi cyber hanno registrato nel 2022 a livello globale e nazionale il valore più elevato di sempre e la maggior percentuale di crescita annua. L’Italia è nel mirino degli hacker con un incremento del +169% gli attacchi nel 2022 rispetto al 2021. La pressione maggiore degli attacchi sulle aziende manifatturiere del Made in Italy, nel settore tecnico-scientifico e dei servizi professionali; oltre l’80% ha avuto conseguenze molto gravi”.
Riguardo alle tecniche di attacco il rapporto Clusit ha evidenziato che: “ Il malware rappresenta la tecnica con cui viene sferrato il 37% degli attacchi globali; seguono vulnerabilità (12%, escludendo la componente di attacchi basati sui cosiddetti “0-day”), phishing e social engineering (12%)”.
Il quadro che emerge è inquietante e descrive un fenomeno in rapida crescita che rappresenta una minaccia concreta e molto pericolosa nella società attuale, sempre più digitalizzata nei diversi ambiti.
La lotta contro questa forma di criminalità richiede un approccio multidisciplinare, in cui gli avvocati svolgono un ruolo cruciale nella protezione dei diritti delle vittime e nell’applicazione della giustizia.
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