Avvocato Cassazionista: Chi È e Cosa Fa?
Quando si parla di avvocato cassazionista si fa riferimento al legale che è abilitato a stare davanti Suprema Corte di Cassazione ma, più in generale, davanti alle c.d. Giurisdizioni Superiori.
Per poter svolgere questa attività, gli avvocati devono avere requisiti specifici come una lunga esperienza nell’esercizio della professione, notevoli capacità e competenze e il superamento di un esame molto complesso e impegnativo, che abilita all’iscrizione all’albo degli avvocati cassazionisti.
Il giudizio in Cassazione è di gran lunga più complesso rispetto al giudizio ordinario, quindi l’avvocato deve dimostrare il possesso di specifiche competenze tecniche che gli permettono di offrire un adeguato supporto legale a tutti coloro che non sono soddisfatti dell’esito dei primi due gradi di giudizio.
COME SI DIVENTA AVVOCATI DI CASSAZIONE?
Fino al 2013 per diventare avvocati cassazionisti era sufficiente essere iscritti all’albo forense da almeno 12 anni e fare domanda per ottenere l’iscrizione all’albo speciale dei cassazionisti.
Ma con la legge professionale 247/2012, che è entrata in in vigore dal 2013, i requisiti per diventare cassazionista sono cambiati e sono state introdotte le seguenti modalità per l’iscrizione all’albo speciale dei patrocinanti presso le Giurisdizioni Superiori:
- Iscrizione all’albo forense da almeno 5 anni, superamento di uno specifico concorso nazionale che si volge a Roma presso il Ministero della Giustizia ed aver svolto un periodo di pratica di almeno 5 anni in uno studio che eserciti il patrocinio in Cassazione;
- Iscrizione all’albo forense da almeno 8 anni ed aver frequentato con lodevole profitto la Scuola Superiore dell’Avvocatura, presso il Consiglio Nazionale Forense, e superato l’esame finale;
AVVOCATO CASSAZIONISTA COSA FA?
L’avvocato cassazionista è l’unico professionista che risulta abilitato a proporre ricorsi presso:
- La Corte dei Conti;
- Il Consiglio di Stato;
- La Corte Suprema di Cassazione;
- La Corte Costituzionale.
Il patrocinante in cassazione presenta un ricorso presso le Giurisdizioni Superiori per far valere i diritti del proprio assistito che è insoddisfatto dell’esito dei precedenti gradi di giudizio.
Nella pratica, il ricorso in Cassazione è un mezzo di impugnazione ordinario che, evidentemente, può essere presentato soltanto se la sentenza non è ancora definitiva.
Il ricorso in Cassazione in materia penale può essere presentato solo per motivi indicati dal legislatore che troviamo elencati nell’art. 606 del Codice di procedura penale che così recita: “ Il ricorso di cassazione può essere proposto per i seguenti motivi:
- a) esercizio da parte del giudice di una potestà riservata dalla legge a organi legislativi o amministrativi ovvero non consentita ai pubblici poteri;
- b) inosservanza o erronea applicazione della legge penale o di altre norme giuridiche, di cui si deve tener conto nell’applicazione della legge penale;
- c) inosservanza delle norme processuali stabilite a pena di nullità, di inutilizzabilità, di inammissibilità o di decadenza;
- d) mancata assunzione di una prova decisiva, quando la parte ne ha fatto richiesta anche nel corso dell’istruzione dibattimentale limitatamente ai casi previsti dall’articolo 495 comma 2;
- e) mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione, quando il vizio risulta dal testo del provvedimento impugnato ovvero da altri atti del processo specificamente indicati nei motivi di gravame”.
Per ottenere l’annullamento della decisione ingiusta, l’avvocato cassazionista deve scrivere un ricorso per Cassazione che, innanzitutto sia ammissibile, e contenga argomentazioni valide davanti al Giudice della Cassazione.
L’avvocato Luca Salvatore Pennisi presta assistenza legale anche per le controversie innanzi le Magistrature Superiori e, in particolare, innanzi la Corte di Cassazione, per fissare un appuntamento non esitate a contattarci.