Abbandono di animali: breve guida sul reato
L’abbandono di animali costituisce un reato sia nei casi in cui l’animale venga intenzionalmente liberato in un luogo lontano dall’abituale abitazione che nel caso di affidamento a persona che non se ne occupi in modo adeguato.
Questa pratica, che la Dichiarazione universale dei diritti dell’animale all’articolo 6 definisce come “atto crudele e degradante”, purtroppo è abbastanza diffusa, soprattutto in certi periodi dell’anno come, ad esempio, i periodi di vacanze.
Per questo motivo le associazioni e i movimenti animalisti realizzano periodicamente campagne di sensibilizzazione pubbliche contro l’abbandono degli animali.
REATO ABBANDONO ANIMALI NEL CODICE PENALE
Il dispositivo dell’art. 727 del Codice penale recita: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”.
Il legislatore quindi punisce la condotta di chi abbandona un animale domestico (anche delle specie esotiche, come nel caso dei rettili) o di chi lo tiene in condizioni incompatibili con la sua natura che gli provocano sofferenze.
Il reato di abbandono non scatta solo nei confronti del proprietario dell’animale, ma anche della persona che lo ha in custodia e se ne libera consapevolmente.
La Legge tutela tutti gli animali domestici (cani, gatti, volatili, rettili, etc) ed anche quelli che sono abituati a vivere in allevamento (pecore, capre, asini, cavalli, etc).
DETENZIONE DEGLI ANIMALI IN CONDIZIONI NON ADEGUATE E MALTRATTAMENTO
Per la Legge la detenzione di animali in cattive condizioni è equiparata all’abbandono ed è punita con la stessa pena.
Di conseguenza il proprietario di un animale che lo costringe a vivere in uno spazio buio e sporco, lasciandolo solo per diverse ore, può incorrere nel reato di abbandono di animali.
Il reato di abbandono di animali si configura anche quando chi lo ha in custodia non se ne prende cura e lo lascia senza un adeguato nutrimento ed un’igiene opportuna, mettendo in serio rischio la sua incolumità.
ABBANDONO ANIMALI: SENTENZE DELLA CASSAZIONE
La Cassazione, nel corso degli anni, ha emanato numerose sentenze sul reato di abbandono degli animali ed ha voluto precisare e sottolineare che “le gravi sofferenze che integrano il reato di abbandono di animali non vanno necessariamente intese come quelle condizioni che possono determinare un vero e proprio processo patologico, bensì anche i meri patimenti, cioè quelle condotte che incidono sulla sensibilità psicofisica dell’animale, procurandogli dolore e afflizione”.
Ne ricordiamo un paio fra le più rilevanti:
- La sentenza n. 18892/2011 ha ritenuto colpevole il proprietario che, avendo smarrito in modo accidentale il suo cane, non si era preoccupato di denunciarne la scomparsa né di ritrovarlo.
- La sentenza n. 13338 del 10 aprile 2012 ha stabilito che il mancato ritiro di un cane dal canile municipale a cui era stato in precedenza affidato dal proprietario costituisce reato di abbandono di animali. Questo avviene quando è prevedibile che il canile dopo un certo periodo di tempo si liberi di tale cane.
CONSULENZA E ASSISTENZA PER ABBANDONO E MALTRATTAMENTO ANIMALI
Lo Studio legale dell’Avvocato Luca Salvatore Pennisi a Selargius offre consulenza e assistenza legale in tutti i casi di abbandono e maltrattamento degli animali e per tutte le problematiche che derivano, in genere, dal possesso di un animale in casa (responsabilità per i danni verso terzi, regole condominiali e così via).
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